Tampografia

TOP SERI dispone di 15 attrezzature così suddivise:

n°1 Robot automatizzato ad 8 colori con tavola rotante

n°4 Robot automatizzati a 6 colori

n°2 Robot automatizzato a 5 colori

n°1 Robot automatizzato a 2 colori

n°1 Tampografica Slide da 45 cm

n°2 Tampografica automatica monocolore con tavola rotante, con carico e scarico automatico

n°5 Tampografica monocolore semiautomatica

Si potrebbe definire una tecnica che permette di trasferire immagini e grafiche 2D su oggetti e superfici 3D. Per mezzo di un tampone morbido e flessibile (generalmente in silicone) uno strato di inchiostro indelebile viene trasferito da una piastra incisa in acciaio o in fotopolimero (matrice o cliché tampografico) sulla superficie del supporto.

La superficie di stampa può essere non planare grazie al tampone di stampa morbido che si può adattare facilmente alle diverse forme su cui viene pressato. Si possono infatti ottenere ottime stampe anche in quadricromia, utilizzando retinature sui clichè (soprattutto quelli in fotopolimero), Questo processo di stampa può essere usato anche per depositare materiali funzionali come inchiostri conduttivi, adesivi, lubrificanti.

La stampa a tampone può essere vista come una combinazione di metodi utilizzati nella serigrafia e nella rotocalco che insieme hanno originato un nuovo sistema.

Il principio è sempre lo stesso: su una lastra (cliché) vengono incise delle cavità con la forma da stampare, le quali vengono poi riempite con l’inchiostro; quindi viene pressato su queste cavità inchiostrate uno stampo di gomma siliconica (il tampone) che “preleva” il colore dalle parti incise; a questo punto il tampone viene pressato sull’oggetto da stampare e vi trasferisce l’inchiostro.

Per chiarezza si può suddividere in una serie di fasi:

Su un cliché (metallico o polimerico) viene incisa un’immagine, ed il cliché viene montato sulla macchina tampografica.

La superficie del cliché viene inchiostrata e poi ripulita.

Un tampone (oggi in gomma siliconica) viene premuto contro il cliché e “raccoglie” l’inchiostro “sagomato”.

Il tampone viene spostato sull’oggetto da stampare e viene premuto contro di esso fino ad adattarsi alla superficie.

Il tampone viene rimosso dall’oggetto rilasciando l’inchiostro sulla superficie di esso.

Il processo è diverso dalla serigrafia, dove si inchiostra un telaio e poi lo si passa con una spatola (racla). Nella serigrafia quest’ultima operazione comporta il trasferimento diretto dell’immagine sul supporto. Nella stampa a tampone la grafica viene prima trasferita sul tampone e immediatamente dopo depositato sul supporto da stampare. Il tampone non costituisce la fonte dell’immagine, bensì il mezzo di trasferimento della stessa.

Con macchine tampografiche adeguate, si possono riprodurre simultaneamente più immagini e su diversi lati di un oggetto, anche ad altezze differenti, su superfici inclinate o verticali, facendo ruotare l’oggetto fino a 360°.

La stampa tampografica è conosciuta per essere la tecnica più adatta ed a volte l’unica, a stampare su superfici ed oggetti non piani, ma stampa altrettanto bene su superfici piane. Le applicazioni potrebbero essere tantissime, ma viene di fatto impiegata per lo più nella stampa di supporti rigidi e semirigidi di piccole dimensioni. Viene apprezzata dove è richiesta la stampa multicolore in un solo ciclo, dove è necessaria una rapidità di essiccazione e dove è ricercata la più alta qualità di stampa. Per l’estrema adattabilità a superfici e materiali, trova applicazione in svariati settori merceologici: spazzolini da denti, tazze da caffè, manopole di forni, radio e televisori, telecomandi, telefoni, quadranti di orologi, tastiere, monitor, montature di occhiali, scarponi da sci, flaconi per cosmetica, frontali di elettrodomestici.